Intervista a Mister Bascetta - Pulcini 2011


Mister Bascetta, un commento sulla stagione appena conclusa.
Come tutti gli anni la stagione è iniziata con grande entusiasmo e voglia di divertirsi. Fortunatamente i nostri bimbi fino ai primi di marzo hanno giocato tutti i weekend e partecipato a vari tornei. Hanno sempre dimostrato in campo e fuori di essere un ottimo gruppo tramite prestazioni di buon livello tecnico. Purtroppo il Covid ci ha bruscamente portato via la nostra passione, il nostro divertimento, la nostra quotidianità. Tutto sommato fino a quel momento è stata una buona stagione per la crescita individuale e di gruppo. Dopo questa brutta esperienza siamo pronti a ripartire più vogliosi e carichi che mai.
Ci racconti la splendida cavalcata nella Winter Cup del CSI dedicata all’annata 2010, dove siete arrivati addirittura in finale con una squadra composta da soli 2011.
L’idea di iscriverci a questo torneo giocato sotto età nasce dalla consapevolezza di avere un gruppo di qualità che lavora bene.
L'obiettivo che ci eravamo prefissati era quello di far giocare i nostri ragazzi nel periodo invernale e allo stesso tempo fare un'esperienza impegnativa con lo scopo di crescere. Personalmente pensavo di uscire dalla competizione nella fase a gironi, invece i nostri bimbi si sono subito adattati al livello del torneo sfoderando partita dopo partita prestazioni di buon livello tecnico, di impegno e di passione per questo sport, senza tralasciare il divertimento. Il traguardo della finale è frutto di un buon lavoro svolto da tutto lo staff, dalla società e dal sostegno dei nostri genitori, poi i bimbi si sono spinti oltre ogni aspettativa.
Qual è la caratteristica principale della vostra squadra?
È un gruppo numeroso di 19 bambini che si approcciano a questo sport con divertimento, impegno e dedizione.
È una squadra che dal punto di vista tecnico si pone l'obiettivo di condurre la partita tramite il possesso palla, aggredendo l'avversario in avanti.
Abbiamo buone individualità, il nostro compito è quello di esaltarle e fare in modo che ogni bambino sappia mettere il proprio estro al servizio del gruppo.
Quanto è importante il sostegno della società?
Credo che ogni allenatore per poter svolgere al meglio il proprio lavoro debba avere a fianco una società strutturata che sostenga le idee del mister e che sappia programmare in sintonia. Ho trovato queste caratteristiche nello Sporting, mi trovo molto bene qui e riesco a lavorare in serenità.
Quali obiettivi vi ponete per la prossima stagione?
L'obiettivo per il prossimo anno è quello di crescere ulteriormente. Parlo di crescita individuale per ogni bambino e di conseguenza anche del gruppo. Questo percorso passa attraverso due macro obiettivi, quello educativo e quello didattico. Poi con il tempo il campo darà le sue risposte.
Quale pensa che sia la più grande vittoria per un allenatore?
Credo che l’allenatore prima di tutto sia un maestro, colui che oltre a insegnare calcio prima di tutto deve trasferire i sani valori dello sport, ovvero rispetto per le regole, per i compagni e per gli avversari, impegno, sacrificio e, soprattutto, il divertimento. La vittoria più importante è quella di crescere uomini migliori. Poi certamente vedere sul campo tutti gli aspetti tecnici che trasmetti è una soddisfazione enorme. Infine, il mio sogno nel cassetto è quello di veder calcare i campi che contano da parte di un mio allievo.
Concludo con un messaggio a tutti coloro che fanno sport: "Sognate, perché sognare non costa nulla.”